Digital sandwich. The secret life of photograph

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2 min readOct 19, 2010

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Paolo Rosselli | Tokio

Da Milano a Barcellona, da San Francisco a Nairobi, da Istanbul a Pechino i colori, l’asfalto, le automobili, le strutture architettoniche creano un racconto nel quale l’immagine fagocita tutto lo spazio e in cui forme e colori appartengono a luoghi differenti e diventano il nuovo spirito del luogo che rivelano l’identità di un territorio pervaso dalla globalizzazione.

La realtà fotografata è sempre un punto di vista e mai la riproduzione fedele di qualcosa di oggettivo e la fotografia proprio grazie all’alterazione della realtà che registra è sempre qualcosa di personale che incide sulla memoria e sui ricordi.

Ma, con la “rivoluzione digitale” la fotografia oltre ad aver perso la magia dello svelamento ha modificato sensibilmente il rapporto con la realtà. Le conseguenze di questa rivoluzione sono state la presa di coscienza di residui insignificanti come gli oggetti quotidiani che assumono una nuovo identità grazie allo scatto continuo e vengono reinventati dalla luce o da un contrasto. La presa di coscienza degli oggetti rispetto ad un soggetto parte dal presupposto che tutto è degno di essere fotografato affinchè si possa trovare una dignità e un valore nascosto nel banale quotidiano.

Paolo Rosselli | Instanbul

Sandwich Digitale opera un processo di de-costruzione della fotografia, come dice lo stesso Paolo Rosselli di “una scomposizione in strati, settori, punti, aree di lavoro”. Gli scatti, che non possiamo più definire tali, sono una costruzione complessa e stratificata di un processo creativo che parte da una sorta di autopsia dell’immagine, che viene sezionata e rimodulata secondo la creatività dell’artista che attraverso il gesto fotografico vuole “curare la città dalle sue ferite a levare di mezzo quel carattere d’illeggibilità che inconsapevolmente mette in mostra: le architetture, dopo la cura della fotografia, sembrano pacificate, senza più quella parvenza di crudeltà o d’insensata prepotenza”.

Viene così registrata la lenta agonia del reale che rinasce grazie ad un’operazione virtuale, dalla sua scomposizione in numeri reali, nell’astrazione digitale di un mondo che esiste solo nella mente dell’autore.

Paolo Rosselli | Sandwich Digitale

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