Garry Winogrand | Frammenti di una realtà

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4 min readSep 15, 2014

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Garry Winogrand, uno dei più grandi fotografi documentaristi, morto a soli 56 anni nel 1984 ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della fotografia.

garry winogrand

La sua morte prematura ha impedito al grande pubblico di cogliere pienamente il suo metodo di lavoro e l’aspetto teorico che stava dietro i suoi scatti. L’enorme mole di lavoro, un corpus fotografico di oltre 300mila scatti è un racconto per immagini della società americana che riprende il percorso tracciato da Walker Evans prima e da Robert Frank poi. Garry così come i suoi predecessori non cerca risposte, ma nei suoi frame da 35 mm vengono raccontate tutte le contraddizioni, le ingenuità e i cambiamenti della società americana.

Garry Winogrand at Rice University

Le sue fotografie sono una disanima caotica del mondo circostante che centrifuga il racconto ordinato della fotografia tradizionale. Un caos che descrive in maniera coerente la varietà di un mondo sgraziato che ha come sfondo quel rumore visivo che le immagini non attenuano ma che anzi mettono se possibile ancora di più in rilievo in quanto parte determinante del paesaggio rappresentato.

https://twitter.com/metmuseum/status/511154165976821763/photo/1

Queste fotografie costruiscono un nuovo racconto che pone l’uomo al centro di una storia minima nella quale le immagini afferrano e tratttengono l’attenzione dello spettatore attraverso l’uso della metafora e dell’ironia.

garry winogrand

La prima cosa che si percepisce è la differenza sostanziale che esiste tra ciò che si fotografa e la realtà che non è mai oggettiva bensì è sempre unpunto di vista personale che costruisce storie complesse che riflettono solo e soltanto la verità dell’autore.

La strada e gli abitanti americani si sovrappongono, l’idea della frontiera segue una storia già raccontata, come detto da Evans e Frank, e nella quale si ritrovano tracce della rigorosa lucidità di Atget, dell’uso della fotografia come documento sociale e veicolo di cambiamento tipico di Aaron Siskind, Sid Grossman, Sol Libsohn, Arthur Lipsia e Dan Weiner.

A completare il background culturale di Garry Winogrand c’è tutto il filone della fotografia europea che va da Cartier-Bresson a Brassai. E sono proprio Brassai e Weegee che suggeriscono a Winogrand nuovi punti di vista e lo avvicinano alla fotografia sociale e a quel mondo sotterraneo, buio fatto di diseredati e violenza rivisitato secondo una sensibilità ironica che trasforma la denuncia in satira e in cui il tragicomico e grottesco lo depurano da ogni grazia e sfumatura.

garry winogrand

Nei suoi scatti Garry Winogrand enfatizza all’estremo i tipi umani e le situazioni, la società rappresentata è una sorta di ambivalente mondo in cui gli opposti si contrappongono e si confrontano, il bello e il deforme, il sano e il malato, l’ordinario e lo straordinario.

Il suo occhio trasforma i soggetti in caricature catalogando la varia umanità in caratteri ben definiti. Il mondo pivato viene sfasciato, gli attori di questa società hanno bisogno di un palcoscenico ben riconoscibile come solo lo possono essere gli spazi urbani cosi familiari da essere il genius loci di una determinata società. E allora i supermarket , le strade, i centri comemrciali, gli aeroporti, gli stadi, i parchi, gli zoo, i rodei, diventano le quinte prospettiche e i fili conduttori dei contatti sociali che quotidianamente avvengono nelle città.

garry winogrand

La forza delle sue fotografie si basa nella capacità di seguire questi fili e di racchiudere in uno scatto la simultaneità delle azioni e delle relazione, dei gesti e dei movimenti che si fondono in un corpus fotografico che ha indagato la società americana come nessuno prima di lui aveva fatto con tanta semplicità e complessità.

Garry Winogrand Gallery

Published on 2Photo | 3 april 2012

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