Joseph Rodriguez | Violence

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3 min readJan 13, 2012

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Joseph Rodriguez

Joseph Rodriguez comincia a fotografare a metà degli anni ’80 dando alle stampe una quantità davvero notevole di fotografia documentaria su argomenti differenti ma con un minimo comune denominatore: la vita di strada.

Joseph Rodriguez | Self-Portrait, 1971

Nato a Brooklin ha attraversato le strade dell’America riuscendo a cogliere e a respirare tutta la polvere, l’amarezza e la violenza che questa vita ai margini produce arrivando nel cuore di Los Angeles di cui ha raccontato le lotte tra bande rivali nell’East Side.

Joseph Rodriguez si cala nel ruolo di giornalista documentarista, si insinua in incognito in una delle bande cercando di ricreare per immagini la stessa storia che Bruce Davidon aveva raccontato a New York. Ma Los Angeles è un altro mondo, le distanze infinite, le minoranze etniche, una terra di frontiera, i detriti, macchine ammaccate.

Joseph Rodriguez

Insomma Los Angeles è l’emblema post moderna del selvaggio west, una terra governata dalle pistole, da schegge impazzite senza disciplina. Una terra desolata e bellissima che guarda dalla parte sbagliata il sogno americano.

Ma la violenza raccontata da Joseph Rodriguez non è solo quella fisica, ma anche quella più subdola di famiglie disgregate fatte di isolamento, segregazione, disoccupazione che provacano l’emarginazione da ogni sistema civile.

Joseph Rodriguez

L’east los Angeles è una zona in cui la maggioranza di immigrati messicani la rende un quartiere trascurato dalle autorità, nella quale l’abbandono scolastico è altissimo, la disocuppazione giovanile non viene conteggiata ormai più nelle statistiche e le minorenni con bambini sono un fenomeno che non fa più scalpore. Inoltre, le morti violente sono solo l’aspetto più inquietante, per una generazione senza alcun futuro la cui aspettativa di vita è o la prigione o la morte. E’ lo specchio deformato delle grandi megalopoli occidentali in cui carnefici e vittime sono la stessa cosa e nel quale l’unica rappresentanza e rappresentazione della città avviene attraverso il respiro della gang di appartenenza.

Joseph Rodriguez

Il lavoro di Joseph Rodriguez è stato quello di raccontare questo fenomeno, senza fretta muovendosi nel modo più lento possibile all’interno del paesaggio urbano e come la vita di milioni di famiglie sia scandita dalla violenza e dall’impatto che questa ha sul loro modo di vivere ed emanciparsi.

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