Yasuzo Nojima | Un maestro del Sol Levante fra pittorialismo e modernismo

josejameson
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3 min readApr 15, 2011

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Yasuzo Nojima

La parola giapponese per indicare la fotografia è shanshin e significa “riprodurre la realtà”. Le immagini di Yasuzo Nojima trascendendono la riproduzione meccanica della realtà e cercano di scoprire le verità che non si vedono o che non sono state colte dalla precedente generazione dei fotografi giapponesi. Le sue fotografie sono lontane dal glamour e dalla sofisticata e artefatta composizione occidentale, i suoi ritratti di donna posano lo sguardo sulla semplicità della donna in modo da bloccare nello scatto l’anima e le emozioni più intime del soggetto.

Nojima una volta ha spiegato che un fotografo dovrebbe usare l’ombra della luce, la forma e lo stile per creare un’estetica espressiva. Per lui l’immagine finale di un ritratto non far deve far emergere l’individualità del soggetto, ma piuttosto l’individualtà del fotografo. Il tono emotivo della fotografia deve esprimere il carattere dell’artista.

Yasuzo Nojima

Questo suo modo di intendere la fotografia è espresso al meglio nel ritratto di Miss Chikako Hosokawa del 1932. Un’immagine straordinariamente bella ed enigmatica. Una fotografia sofisticata, che mostra a metà il volto di una donna. Questo volto semi-visibile guarda in maniera algida direttamente nell’obiettivo, ma ad un esame più attento, questo volto che sembra apparentemente senza emozioni si riempie di un intensa, quasi straziante malinconia e di una stanchezza che da soggettiva diventa universale.

La componente dominante del ritratto è la mano della donna, delicatamente appoggiata contro il suo volto. I solchi della pelle sono riprodotti con un dettaglio quasi scientifico. L’unico tono brillante è il bianco dei suoi occhi. Il contrasto tra la posa rilassata della mano della donna e del dito, che attirano lo spettatore dentro l’immagine, e le ombre più scure sul viso, creano una tensione visiva ed emotiva che fa inconsciamente abbassare lo sguardo dell’osservatore.

Yasuzo Nojima è una delle figure più importanti del panorama artistico del Sol Levante. Nato nel 1889 inizia a scattare le prime fotografie nel 1906 e due anni dopo inizia a studiare peresso la Gijiku Keio University di Tokyo. All’età di 21 anni viene ammesso presso il Tokyo Photographic Study Group uno degli istituti più prestigiosi della città.

Nel 1928 diviene membro della Società Fotografica Giapponese, uno dei principali ma allo stesso tempo conservatori Club di Fotografia del paese asiatico.

Verso gli anni 20, infatti, l’approccio di Nojima verso la fotografia cambia, dai toni malinconici e leggermente illuminati di ritratti che avvicinavano il suo stile al pittorialismo comincia a produrre scatti più enigmatici e meno artefatti. Influenzato dalla poetica del Bauhaus abbandona la stampa ai pigmenti perl la gelatina a sviluppo avvicinando le sue ricerche a quelle che in Germania stavano svolgendo Mohly Nagy e Man Ray.

Yasuzo Nojima scrive in questi anni che se un artista non riesce ad intrecciare i suoi intenti e sentimenti nella sua arte è come se non fosse mai nato. Per Nojima quello che noi chiamiamo fotografia d’arte non sono altro che un catalogo delle distrazioni, del vago, del falsamente significativo o profondo. E non sono queste le caratteristiche che si richiedevano a quell’età di profondo cambiamento che era il giappone pre- seconda guerra mondiale.

Yasuzo Nojima non uscì mai dal Giappone, ma la sua arte ha interpretato i due movimenti artistici del pittorialismo e del modernismo appropriandosi dei loro linguaggi espressivi in maniera personale e unica.

Galleria di immagini di Yasuzo Nojima fotografo

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